La voce femminile non è soltanto più delicata della maschile per evidenti caratteri strutturali (minor massa cordale, minori volumi polmonari). La sua fragilità sta innanzi tutto nell’essere profondamente influenzata dalla vita sessuale. Il ciclo mestruale con la sua increzione periodica di ormoni, la gravidanza, con il carico che comporta e la menopausa rendono la vita vocale femminile più a rischio e necessitante maggior cura.
La laringe femminile è a rischio di edema
La vita femminile, nella sua ciclicità, è profondamente segnata dall’increzione periodica degli ormoni estro-progestinici. L’instabilità di stato è una conseguenza inovviabile di questo ed è alla base di una specifica fragilità laringea.
Il progesterone, come dice il nome, prepara i tessuti all’annidamento dell’uovo e, successivamente, al mantenimento del prodotto del concepimento, tra le altre cose aumentando la permeabilità vasale con passaggio nei tessuti di liquidi, che vengono, all’arrivo del ciclo, riassorbiti. Questo evento, nel suo ripetersi mensile, rende la sottomucosa cordale più lassa (facilmente infarcibile) di quella maschile e la espone, in caso di ripetuti episodi di surmenage con edema infiammatorio, a un maggior rischio di sviluppare una laringite di Reinke. La laringe femminile è, per la medesima ragione, anche più esposta agli effetti nocivi del calore del fumo inalato e corre più rischi nell’uso prolungato della voce intensa che, col microtrauma sottoglottico dovuto alle alte pressioni esercitate dall’aria in uscita, ha effetto vasodilatante.
Una fragilità specifica: la ciclicità
Le problematiche legate al ciclo mestruale sono duplici. L’essere la struttura cordale sottoposta all’increzione periodica ormonale (problematica distrettuale), l’avverarsi mensilmente di una sindrome mestruale, accompagnata da sintomi variabili ma pesantemente influenzanti la resa performativa (problematica sistemica).
Le azioni del progesterone sono benefiche per l’apparato genitale femminile. Esso infatti a livello di epitelio uterino migliora il trofismo e a livello vaginale aumenta la secrezione mucosa. In alcune donne però sul finire della seconda metà del ciclo mestruale, quando i suoi valori sono massimi, la sua azione edemigena può dare problemi vocali. E’ normale quindi nell’immediato del mestruo, sentire la voce pesante, avvertire una fatica nella salita tonale, una impossibilità all’emissione in piano e un’affaticabilità maggiore. Sempre all’increzione ormonale premestruale è dovuta la dolenzia mammaria, la cefalea, la sonnolenza.
Con l’arrivo del flusso, che segue l’esfoliazione dell’epitelio uterino per la brusca caduta progestinica, la corda vocale riacquista la massa precedente ma i primi giorni di mestruo si accompagnano a dolore al basso ventre o alla schiena, a senso di peso all’addome, a nausea, a cefalea, tutti sintomi che possono rendere difficile il riposo notturno, con conseguente ridotta resistenza alla fatica, e impossibile messa in atto delle tecniche di sostegno con riduzione della qualità della performance.
Voce e gravidanza
Se all’ovulazione consegue una gravidanza, il progestinico continua ad essere secreto dalla placenta, accompagnando con i suoi effetti (idratazione delle capsule articolari con maggior mobilità, stimolazione degli acini della ghiandola mammaria, riduzione della contrattilità uterina) l’accrescimento del prodotto del concepimento.
Gli elevati livelli di progesterone in circolo in questa fase producono riduzione del tono dello sfintere gastro-esofageo, facilitando il reflusso di secrezione acida e ponendo i presupposti di una laringite che va, col procedere della gravidanza, cronicizzandosi. Nel terzo trimestre l’ingrandimento dell’utero ulteriormente favorisce l’incontinenza gastrica, mentre va contemporaneamente a produrre stabilizzazione precoce del diaframma, con riduzione dell’ampliamento secondo l’asse verticale della gabbia toracica.
La stessa postura viene alterata dal peso uterino con tendenza alla messa in atto di un’accentuata lordosi lombare, cui può conseguire un aumento della curvatura cervicale e una verticalità in bregma.
La menopausa e la caduta ormonale
In menopausa i livelli degli ormoni sessuali decadono progressivamente con una velocità diversa tra i soggetti.
Nel periodo precedente alla scomparsa delle mestruazione, intorno ai 48-50 anni, l’esposizione della mucosa uterina agli estrogeni in cicli privi di ovulazione (e per ciò carenti di increzione progestinica) produce mestruazioni abbondanti potenzialmente anemizzanti.
Con la caduta ormonale e l’avanzare dell’età, ai processi di invecchiamento si associano quelli secondari al deficit estro-progestinico: riduzione del trofismo delle mucose (con arsura, senso di gola secca, ridotta salivazione) e assottigliamento degli epiteli, cui consegue difficoltà nella autopercezione del vocal tract e minor resistenza alle infezioni delle vie aeree superiori.
L’aumento di peso che accompagna abitualmente la menopausa ulteriormente riduce la capacità di controllo propriocettivo, mentre l’osteoporosi, più aggressiva nel sesso femminile, aumenta il rischio di fratture.
Fragilità non handicap
Conoscere la fragilità della voce femminile e le occasioni della vita sessuale che possono ancor di più mettere a rischio la voce, è la base della autoprotezione e aiuta nella gestione del calendario degli impegni.
Essere fragili non è un handicap, è una caratteristica strutturale alla quale si deve la possibilità della generazione, quindi la sopravvivenza della specie e, con essa, dell’arte.
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